Il sentiero virgiliano di Giulia M.
È proprio in luoghi come il bosco che circonda la Cascina
Forestina che ci rendiamo conto di quanto in realtà passato e presente siano
vicini: quando ad esempio leggiamo la prima egloga di Virgilio, ci accorgiamo
di come ciò che descrive lui sia visibile ancora oggi. Ovviamente i luoghi descritti
da Virgilio, circostanti Mantova, non sono quelli che visitiamo noi oggi, ma
possiamo notare quanto le sue parole e descrizioni siano valide tutt'ora. I due
pastori protagonisti dell'Egloga, Melibeo e Titiro, stanno parlando del fatto
che il primo deve abbandonare le proprie terre per recarsi in città mentre il
secondo può continuare tranquillamente il proprio lavoro. Quando Melibeo dice
'Hìc intèr densàs | corylòs modo nàmque gemèllos, spèm gregis, àh, | silice ìn
nudà | conìxa relìquit. Saèpe malum hòc nobìs, | si mèns non laèva fuìsset, dè
caelò tactàs | meminì praedìcere quèrcus.' Dobbiamo concentrare la nostra
attenzione su "densas corylos", cioè il denso nocciolo (indico il
nocciolo) e su "dè caelò tactàs | meminì praedìcere quèrcus" cioè le querce
fulminate dal cielo ci predissero ciò (indico la quercia). Noi oggi, come ho
già sottolineato, non vediamo gli stessi alberi di Virgilio ma ne possiamo
vedere altri che richiamano però gli avvenimenti raccontati da Virgilio. Possiamo
affermare infatti confermando le parole di Virgilio che il nocciolo appare
davvero denso e ricco di fogliame e se spostiamo la nostra attenzione sulla
quercia di ben 250 anni che abbiamo osservato noteremo che in cima il ramo
principale, quello che approssimativamente attorno ai 50 anni della pianta doveva
invece essere il tronco centrale, appare reciso, fulminato. Si può notare come
la pianta è poi sopravvissuta crescendo attorno al ramo reciso senza morire.
Così possiamo vedere, come nella bucolica di Virgilio, una quercia che è stata
fulminata, tenendo conto che quando si parla di predizione è perché nell'antica
Roma quando una casa o un terreno o appunto un albero venivano fulminati si
consideravano maledetti dagli dei che avevano quindi mandato un negativo
segnale al proprietario del luogo: la quercia fulminata di Melibeo ne avrebbe
dovuto predire la cacciata.
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