ERNESTO
E IL SUO CARO NAVIGLIO
Era un sabato pomeriggio
di primavera e l’ anziano Ernesto stava passeggiando lungo il
naviglio con il suo nipotino quando decisero di sedersi su una
panchina .
La situazione ricordava
all’ anziano uomo la sua gioventù e il nipote vedendo il nonno
pensieroso gli chiese a cosa egli stesse pensando ed Ernesto rispose
che rivedeva se stesso nelle acque del naviglio che stavano
“invecchiando” insieme a lui.
Il bambino , non capendo,
chiese al nonno di spiegarsi meglio e quindi Ernesto decise di
raccontare una storia al nipote.
“Il
7 marzo del 1953 , all’ età di 17 anni, Ernesto decise di
trasferirsi dal su paese di nascita , Bettola in provincia di
Piacenza, a Milano.
Le prime due settimane milanesi le passò ospite da lontani cugini della madre , giusto il tempo di trovare un lavoro .
Le prime due settimane milanesi le passò ospite da lontani cugini della madre , giusto il tempo di trovare un lavoro .
Venne
assunto in una prestigiosa vetreria nella periferia sud di Milano e
con il primo stipendio decise di affittare un piccolo appartamento
sui navigli , una zona di Milano che lo affascinava moltissimo perché
gli ricordava la sua dolce e fresca val Nure, nella quale passò la
sua infanzia e giovinezza.
Nei
periodi più caldi , dopo una lunga giornata alla vetreria , era
solito fare un tuffo nel naviglio , prima di risalire nella sua
accogliente casetta dall’ aria montana.
Un
giorno , si stava recando al punto dove era solito tuffarsi , e poco
più avanti sentì l’ urlo di una fanciulla, allora decise di
andare a controllare e vide un piccolo ed esile barboncino bianco nel
Naviglio Grande e la sua padroncina che lo stava richiamando
disperatamente.
Ernesto
decise di tuffarsi e riportò il cagnolino alla padrona la quale lo
ringraziò in tutti i modi e lo invitò ad andare a casa sua per
asciugarlo e ripulirlo , ma Ernesto rifiutò e tornò a casa sua.
Rimase
letteralmente folgorato dalla visione di quella fanciulla ,dai suoi
capelli biondi e lunghi fino a metà schiena e dai sui occhi azzurri
come il ghiaccio.
Il
giorno seguente , tornando dal lavoro , incontrò la fantastica
fanciulla e , dopo essersi fatto coraggio, la invitò a bere un caffè
.
I
due si conobbero e tra loro si instaurò un'intensa amicizia,
probabilmente perchè né uno né l'altra avevano veri amici a
Milano.
La
ragazza si chiamava Stella , veniva da Avellino e il padre era un
importante bancario di origini svizzere , mentre la madre era morta a
causa di complicazioni durante il parto.
Stella
voleva seguire le orme del padre ed era andata a milano per studiare
economia alla prestigiosa universitá milanese Luigi Bocconi.
I
due continuarono a sentirsi e vedersi per piu di un anno e mentre
stavano cenando la sera dell'8 marzo 1955 Ernesto chiese a Stella di
sposarlo .
Nel frattempo , risparmiando , era riuscito a comprare la casa nella quale abitava in affitto per poi andarci a vivere con Stella.
Quella stessa sera Stella , lusingata e commossa, accettò di andare in moglie ad Ernesto e passarono la notte insieme.
Nel mese seguente i due si occuparono esclusivamente dell'organizzazione del lieto evento , ma Ernesto non abbandonò la sua abitudine del bagno nel naviglio, puntualmente , ogni sera , riviveva un attimo della sua infanzia tuffandosi nelle acque del naviglio.
Un venerdì sera , Stella ricevette una lettera da parte di sua zia Angelina la quale la informava che suo padre era stato ricoverato in ospedale a causa di un malore.
Stella non ci pensò due volte e prese il primo treno per Avellino per tornare al suo paese natale , probabilmente, per dare l'ultimo saluto al suo caro padre.
I due promessi sposi non si sentirono per più di due mesi ed Ernesto , dopo aver raccimolato una cospiqua somma si licenziò dalla vetreria e comprò una piccola fiat500 grigia per andare in campania a cercare la sua amata.
Il giovane e sconsolato Ernesto chiese più volte a se stesso se ciò che stava facendo era cosa buona o stupida, probabilmente stava solo perdendo tempo alla ricerca di qualcuno che non ricambiava più il suo amore.
Passó oltre un anno prima che Ernesto ritrovasse la sua amata , ma ciò che si trovò davanti non era quello che si aspettava : Stella si era sposata con il dottore che aveva operato suo padre e insieme a lui aveva avuto una bellissima bambina.
Ernesto preferì andarsene senza creare disordini perchè aveva comunque visto una famiglia felice che gli aveva riaperto il cuore.
Sulla strada del ritorno , con i soldi che iniziavano a scarseggiare, decise di prendere anche lui la strada per il suo paese natale e si diresse verso la fresca e pulita val Nure."- E poi nonno , come va a finire ? -" Ritornato al suo paese venne accolto con uma grande festa alla quale conobbe quella che ancora oggi sua moglie con la quale ebbe due figlie.
Nel 1992 decisero di ritornare a Milano in quella sudicia e impolverata casetta piena di ricordi nei pressi del Naviglio Grande."- Così potè continuare a fare il bagno come quando era ragazzo ?-" Purtroppo no , nel frattempo Milano era diventata un'importantissima città industriale e le fabbriche nascevano come funghi , e l'unico posto nel quale era possibile scaricare i rifiuti era proprio il naviglio, per queato motivo oggi abbiamo acque sporchissime , spesso schiumose e maleodoranti." - Adesso per colpa delle fabbriche nessuno potrà fare più il bagno nel naviglio!-" Caro nipote , oggi ci sono associazioni e gruppi che stanno lavorando per ripulire le acque e spero che un giorno tu possa raccontare questa storia ai tuoi nipoti ma in senso inverso, ovvero che una volta le acque del naviglio erano sporche ma che ora grazie al lavoro di molte persone si può usufruire di un bene così grande ".
Nel frattempo , risparmiando , era riuscito a comprare la casa nella quale abitava in affitto per poi andarci a vivere con Stella.
Quella stessa sera Stella , lusingata e commossa, accettò di andare in moglie ad Ernesto e passarono la notte insieme.
Nel mese seguente i due si occuparono esclusivamente dell'organizzazione del lieto evento , ma Ernesto non abbandonò la sua abitudine del bagno nel naviglio, puntualmente , ogni sera , riviveva un attimo della sua infanzia tuffandosi nelle acque del naviglio.
Un venerdì sera , Stella ricevette una lettera da parte di sua zia Angelina la quale la informava che suo padre era stato ricoverato in ospedale a causa di un malore.
Stella non ci pensò due volte e prese il primo treno per Avellino per tornare al suo paese natale , probabilmente, per dare l'ultimo saluto al suo caro padre.
I due promessi sposi non si sentirono per più di due mesi ed Ernesto , dopo aver raccimolato una cospiqua somma si licenziò dalla vetreria e comprò una piccola fiat500 grigia per andare in campania a cercare la sua amata.
Il giovane e sconsolato Ernesto chiese più volte a se stesso se ciò che stava facendo era cosa buona o stupida, probabilmente stava solo perdendo tempo alla ricerca di qualcuno che non ricambiava più il suo amore.
Passó oltre un anno prima che Ernesto ritrovasse la sua amata , ma ciò che si trovò davanti non era quello che si aspettava : Stella si era sposata con il dottore che aveva operato suo padre e insieme a lui aveva avuto una bellissima bambina.
Ernesto preferì andarsene senza creare disordini perchè aveva comunque visto una famiglia felice che gli aveva riaperto il cuore.
Sulla strada del ritorno , con i soldi che iniziavano a scarseggiare, decise di prendere anche lui la strada per il suo paese natale e si diresse verso la fresca e pulita val Nure."- E poi nonno , come va a finire ? -" Ritornato al suo paese venne accolto con uma grande festa alla quale conobbe quella che ancora oggi sua moglie con la quale ebbe due figlie.
Nel 1992 decisero di ritornare a Milano in quella sudicia e impolverata casetta piena di ricordi nei pressi del Naviglio Grande."- Così potè continuare a fare il bagno come quando era ragazzo ?-" Purtroppo no , nel frattempo Milano era diventata un'importantissima città industriale e le fabbriche nascevano come funghi , e l'unico posto nel quale era possibile scaricare i rifiuti era proprio il naviglio, per queato motivo oggi abbiamo acque sporchissime , spesso schiumose e maleodoranti." - Adesso per colpa delle fabbriche nessuno potrà fare più il bagno nel naviglio!-" Caro nipote , oggi ci sono associazioni e gruppi che stanno lavorando per ripulire le acque e spero che un giorno tu possa raccontare questa storia ai tuoi nipoti ma in senso inverso, ovvero che una volta le acque del naviglio erano sporche ma che ora grazie al lavoro di molte persone si può usufruire di un bene così grande ".
di Davide Gotti, IIF
Liceo Marconi, dopo una gita in barca con la classe sulle acque del
Naviglio
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