La città ideale nel
400
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Pianta Palazzo di Urbino |
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Cortile Palazzo di Urbino |
La città ideale è il concetto di insediamento urbano, anche
se molto spesso viene solo progettata o immaginata e raramente realizzata.
Nella città convergevano idee e aspirazioni diverse, sia funzionali che
estetiche, in cui l’equilibrio esprimesse la sensibilità culturale e della
società del tempo. Un esempio può essere
il Palazzo Ducale del duca Federico da Montefeltro nel 1474. Egli infatti
investi i guadagni delle campagne militari nel rinnovamento urbanistico e
architettonico della sua corte trasformando Urbino da città fortificata a
centro urbanistico rinascimentale. Il cortile d’onore è un esempio di architettura modulare per l’alternanza tra
pieni e vuoti grazie alle paraste appoggiate su dei pilastri che separano i
lati e fungono da perno rispetto alle diverse parti dell’edificio, esse si
riuniscono in un centro sebbene poste su livelli differenti con un andamento
irregolare, con un idea logica sottolineando come la matematica informasse l’intera
attività dellà città.
(Francesca C.)
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Modello di Leonardo per la città ideale |
Verso la fine del ‘400, in seguito alla grandissima epidemia di peste, Leonardo iniziò ad occuparsi di urbanistica. Egli iniziò ad elaborare un progetto di città ideale, che a causa degli ingenti costi non sarà mai realizzata. Importantissima è la posizione nella quale il progetto prevedeva la costruzione; infatti sarebbe dovuta essere costruita vicino al fiume Ticino, in modo da garantire scambi di merci agevoli e maggiori vie di comunicazione. La Città secondo Leonardo doveva essere spaziosa e ordinata, pertanto sarebbe stato necessario abbandonare l’abitudine di progettare case vicine, vie tortuose; per incrementare l’efficienza prevedeva anche alte mura protettive che avrebbero dovuto circondarla. Le botteghe e le altre attività dovevano essere ai piani bassi mentre le abitazioni della borghesia agiata ai piani alti. Sotto questi due piani si trovavano i canali navigabili, regolati da chiuse e conche che avrebbero dovuto facilitare la navigazione interna e il trasporto delle merci. Egli anticipò così tanto i tempi che la sua idea di costruire gli edifici a torre, sfruttando al massimo gli spazi interni e disponendo le rampe di scale all'esterno, fornendo altresì a ciascun piano un accesso separato, troverà un'adeguata realizzazione solo negli anni '20 e '30 del nostro secolo, con la nascita del "movimento moderno". (Davide C.) =
Il plastico urbanistico della città ideale ci è pervenuto da
alcuni disegni raccolti nel manoscritto B dell’Institute de France. I modelli
di edifici in esso contenuti sono assemblati
in modo arbitrario, ed evidenziano le idee Leonardiane per quanto riguarda l’urbanistica,
creano infatti una sorta di città ideale in verità mai progettata. il codice,
mutilato da Guglielmo Libri a meta Ottocento, originariamente composto da 100
libri oggi ne contiene solo 90. Le carte mancanti (che Libri aveva venduto a Lord
Ashburnham) furono riportate all'Institute de France nel 1891. Il manoscritto è
il più antico documento di Leonardo portato alla luce. In esso sono trattati la
tecnologia della guerra, gli studi per la "citta ideale", le chiese a pianta centrale e quelli per la
macchina volante.
(Giulia Ca.)
= La città ideale di Leonardo +
La città
ideale di Leonardo
Nel Codice
Atlantico, Leonardo descrisse un nuovo concetto di città che sorgesse attorno a
un fiume. Il fiume era diviso in 6 o 7 affluenti a monte della città, tutti
paralleli al fiume principale. Propose 3 livelli per la città ideale. Il
livello più basso era composto di una rete di canali che era la rete principale
di circolazione, che avrebbero trasportato i commerci da e per il mare e
trasportavano i rifiuti fuori dalla città. Siccome il movimento naturale del
fiume non sarebbe stato sufficiente a facilitare questi trasporti, Leonardo
propose lo sbarramento del fiume sopra la città per creare dei torrenti. Il livello
intermedio aveva strade per i viaggiatori e la gente comune e provvedeva alla
circolazione. Il livello superiore era pensato per i nobili, con palazzi,
strade colonnate e giardini. Leonardo disegnò addirittura degli edifici e delle
macchine idrauliche, che avrebbero distribuito l’acqua attraverso un sistema di
leve meccaniche. Alcuni edifici erano disegnati per essere equipaggiati con dei
magazzini nelle fondamenta, accessibili direttamente da un canale attraverso un
piccolo molo. Leonardo, inoltre, formulò delle leggi per assicurarsi che i
possessori dei molti canali non avrebbero cambiato i loro possedimenti. Descrisse
molti aspetti della città, grandi e piccoli, come stalle per i cavalli e
ventole nei palazzi.
Fonte: http://suite101.com/article/leonardo-da-vincis-ideas-on-town-planning-a314447
Giulia Ce
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